giovedì 27 febbraio 2014

Cucina Lodigiana: Frìtule de Pùmi e Ügheta

Eccomi con un'altra ricetta Lodigiana.
Dato che domani è Giovedì Grasso io e la mia amica Stefania
abbiamo deciso di proporvi delle frittelle.
Quindi sul blog Nuvole di Farina trovate I Crostoli
e qui da me

Le Frittelle di Mela e Uvetta

Le frittelle di Mela e Uvetta, sicuramente non sono solo Lodigiane o Lombarde,
ma sono le frittelle della mia infanzia, le frittelle della Mamma e della Nonna.
Anche se la Nonna Carla spesso aggiungeva anche il riso bollito,
e in tempi di magra si facevano addirittura i "Chisulìn de minestra"
aggiungendo latte, uova un poco di zucchero e quattro uvette al riso avanzato
dalla minestra della sera prima.
Di queste frittelle ogni famiglia ha la sua ricetta, questa è la mia

Ingredienti

120 gr di farina auto lievitante
150 gr di latte
100 gr di acqua
70 gr di burro
3 uova
1 pizzico di sale
60 gr di uvetta
1 mela Golden (circa 250 gr)
1 arancia
1 cucchiaino di Rum
olio di arachidi per friggere
zucchero semolato q.b.

Preparazione

Lavare l'uvetta e metterla in ammollo in acqua tiepida.
Sbucciare la mela, togliere il torsolo, tagliarla a piccoli pezzi e
versarli in una ciotola, irrorare con il succo di mezza arancia,
unire anche la scorza grattugiata dell'arancia.
Strizzare l'uvetta e unirla alle mele mescolando bene.
In una pentola versare l'acqua, il latte, il burro a pezzetti, il pizzico di sale e portare a bollore.
Versare la farina, precedentemente setacciata, e cuocere mescolando
con un cucchiaio di legno, fino a quando si sarà formata una polentina.
Travasare la polentina nel vaso della planetaria, lasciarla intiepidire per un paio di minuti,
poi aggiungere le uova una alla volta, mescolando con la frusta piatta (K)
ed aggiungendo l'uovo successivo solo quando il primo sarà ben amalgamato nell'impasto.
Unire all'impasto le mele con l'uvetta, tutto il succo, il cucchiaino di rum
e mescolare bene il tutto con una spatola.


Lasciar riposare per 10 minuti.
In una pentola per fritti portare l'olio a 170° e con due cucchiai far scivolare l'impasto,
4 o 5 pezzi per volta, cuocere fino a doratura.
Scolarli con un mestolo forato e farli sgocciolare su carta assorbente.
Cospargere le frittelle con lo zucchero semolato.




Queste frittelle di mele e uvette risultano molto morbide e anche belle umide all'interno.

Ieri ho organizzato una merenda a casa mia, ho invitato
le mie sorelle, la mia Mamma Lucia e sua sorella Emilia (figlie della nonna Carla)
e tutti appena le hanno viste hanno detto
"Le frittelle della Nonna!!!"
Erano anni che non mangiavamo queste frittelle che hanno scatenato un sacco di bei ricordi.
Con queste frittelle ho servito tè, caffè e anche questi bomboloni
(che avevo fatto anche l'anno scorso) questa volta però cotti vuoti e poi
farciti solo con crema pasticcera, e anche loro sono stati molto apprezzati.

Io e Stefania vi aspettiamo il mese prossimo con altre ricette regionali


Buon Giovedì Grasso a tutti!!!
:-D

lunedì 24 febbraio 2014

Scalogni in conserva con Miele di Tiglio e Timo

Gli Scalogni in conserva con il Miele di Tiglio e con il Timo sono
una mia personale interpretazione di quelli visti sul libro di Sale & Pepe collection
"Conserve sfiziose da preparare in inverno".
Un libretto favoloso dal quale sicuramente "ruberò" ancora qualche ricetta :)


Ingredienti

500 gr di scalogni
250 ml di aceto di vino bianco
250 ml di vino bianco (io bianco di Custoza)
125 gr di miele di Tiglio
3 rametti di Timo fresco
100 ml di olio extravergine d'oliva
sale e pepe

Preparazione

Sbucciare e lavare gli scalogni.
In una padella scaldare l'olio evo con i rametti di timo per qualche minuto,
unire gli scalogni, salare, pepare, coprire con un coperchio e cuocere
per 10 minuti a fuoco dolce, eliminare il timo.
In una pentola portare ad ebollizione il vino con l'aceto, aggiungere il miele
e mescolare fino a quando sarà completamente sciolto.
Versare la miscela di vino aceto e miele sugli scalogni e cuocere per altri 5 minuti,
spegnere e lasciar raffreddare.


Scolare gli scalogni e farli asciugare su carta da cucina, conservare il liquido di cottura.
Inserire gli scalogni in un vaso sterilizzato.


Riportare a bollore il liquido di cottura, versarlo nel vaso ricoprendo gli scalogni di un paio di dita.


Conservare al fresco per un mese prima di consumarli.




Mancano pochi giorni allo scadere del mese, non vedo l'ora di assaggiarli e
naturalmente vi farò sapere e...vedere :-D

mercoledì 19 febbraio 2014

Cucina Lodigiana "El Bisulàn"

Oggi vi presento una ricetta Lodigiana, come avevo annunciato in questo post di Gennaio, non faccio più parte della rubrica regionale, ma allo stesso tempo vi avevo promesso che avrei continuato a postare ricette della mia città e della mia regione, e dato che anche la mia amica Stefania è uscita come me dalla stessa rubrica abbiamo deciso di postare insieme una volta al mese.
Quindi passate da Stefania dove trovate I Colaz Canelìn, mentre qui da me trovate El



Ingredienti

500 gr di farina 00
1 bicchiere di latte tiepido (circa 200 ml)
200 gr di zucchero semolato
100 gr di burro
2 uova
1 limone bio
1 pizzico di sale
1 bustina di lievito per dolci
zucchero in granella



Preparazione

In una ciotola versare la farina, il latte tiepido, lo zucchero semolato,
il burro sciolto a bagno maria, il sale, la scorza del limone grattugiata,
le uova e la bustina di lievito.
Mescolare con un cucchiaio di legno (meglio con le fruste elettriche)
fino ad ottenere un composto ben amalgamato e fluido,
se fosse troppo asciutto unire ancora un goccio di latte tiepido.
Versare l'impasto in una teglia da ciambella (meglio se con la cerniera) ben imburrata ed infarinata.
Pennellare la superficie con un po' di albume e cospargere con lo zucchero in granella.


Cuocere in forno preriscaldato a 180° per 45-50 minuti
(io forno elettrico con funzione statica).



Lasciar raffreddare nello stampo, sformare e far raffreddare completamente su una gratella.


Questo è un dolce semplice e povero, uno dei pochi dolci che faceva la mia nonna.
Una ciambella ideale per essere inzuppata nel latte a colazione, o nel tè a merenda.



Ma se si accompagna El Bisulàn con la Pucia Dulsa diventa anche un dolce di una certa eleganza
da servire a fine pasto.



Questo è il banner  che Stefania ha creato per questi nostri appuntamenti


Ci rivediamo qui il mese prossimo con altre due ricette della tradizione
della Lombardia e del Friuli Venezia Giulia
:-D

lunedì 17 febbraio 2014

Mascarpone, Pepe Rosa, Peperoni e Mandorle Tostate

Quasi due mesi e mezzo senza postare un risotto!!!
Senza postarlo, ma sicuramente non senza mangiarlo,
anzi credo ce ne siano almeno un paio che devo ancora postare.
Parto però con questo che ho preparato per la cena di San Valentino
(forse si capisce dalla forma?)
ma che chiaramente si può preparare tutti i giorni e in qualsiasi forma!


Ingredienti

330 gr di riso Vialone Nano
2 cucchiai da tavola di Mascarpone
pepe rosa una manciata
mandorle a filetti una manciata
cuori di peperone rossi e gialli
1 filo di olio extravergine d'oliva
1 scalogno
una noce di burro
1 lt di brodo vegetale
vino bianco secco (per me Prosecco D.O.C)
sale e pepe nero
formaggio Grana grattugiato

Preparazione
Cuocere i peperoni interi al vapore per 15 minuti.
Mettere i peperoni in una ciotola, coprirli con la pellicola trasparente, pelarli,
eliminare i semi e tutti i filamenti bianchi e tagliarli in falde.
Con un taglia biscotti ricavare 8 cuori.


Ripassare i cuori di peperone in una padella antiaderente unta con un filo di olio evo,
il resto dei peperoni potete usarli per un sugo, oppure come contorno
conditi con olio, aglio a filetti (se piace), sale e prezzemolo tritato.


Recuperare tutta l'acqua di vegetazione dei peperoni
e versarla nel brodo vegetale (il mio lo trovate qui).
Nella pentola dove cuocerete il risotto tostare il pepe rosa,
toglierlo, tenerlo da parte, tostare le mandorle a filetti, togliere anche queste,
mettere nella pentola la noce di burro e lo scalogno tagliato finemente,
quando sarà ben appassito unire il riso, tostarlo per almeno due minuti,
sfumare con il vino (lo stesso che poi berrete, per me come dicevo un Prosecco D.O.C.)
bagnare con il brodo bollente, cuocere sempre aggiungendo brodo bollente
quando necessario e mescolando ogni tanto.
Dopo 8 minuti, a metà cottura del riso aggiungere il mascarpone e il pepe rosa,
continuare la cottura sempre aggiungendo brodo bollente,
assaggiare, pepare e correggere di sale se serve.



Appena il risotto è pronto versarne un po in un pirottino da muffins
( io in silicone e a forma di cuore) pressare bene, sformarlo sul piatto
e decorare con un cuore di peperone, i filetti di mandorle tostate,
il formaggio Grana grattugiato e ancora qualche grano di pepe rosa.


Questa mini porzione va bene servita come entrée, se invece decidete di mangiare solo il risotto
(come o fatto io) è molto meglio una porzione come questa.


Le foto non sono molto nitide, lo so, ma c'è un perché.
Come vi dicevo io questo risotto l'ho preparato per San Valentino e...
abbiamo cenato a lume di candela!


:-D

giovedì 13 febbraio 2014

Les Seins Noirs pour le MYCS Burlesque Menù

Siamo arrivati all'ultima portata, la più dolce e la più goduriosa del nostro


Non spaventatevi non scriverò tutto il post in francese!
Non sapevo proprio che nome dare a questo dolce,
mi sembra però che in francese renda bene l'idea,
ma se così non fosse, l'immagine credo la renderà ancor di più!



Ingredienti per 2 (seni) ovviamente!
per la pasta frolla al mais*
55 gr di farina di mais fioretto
45 gr di farina bianca 00
50 gr di burro morbido
25 gr di zucchero a velo
1 tuorlo di un uovo piccolo
1 pizzico di sale

per il ripieno
85 gr di mascarpone
15 gr di zucchero semolato
20 gr di canditi
15 gr di gocce di cioccolato fondente

per assemblare
l'albume dell'uovo piccolo

per la copertura**
75 gr di cioccolato fondente (io al 55%)
2 nocciole
2 pezzettini di marzapane

Preparazione

Preparare la frolla al mais come spiegato qui.
Mentre la pasta riposa preparare il ripieno.
Frullare il mascarpone con lo zucchero semolato, aggiungere i canditi, le gocce di cioccolato
e amalgamare bene mescolando con una spatola.


Dopo il riposo in frigorifero stendere la pasta frolla, non troppo sottilmente,
intagliare 2 dischi con un coppa pasta del diametro di 10 centimetri e
2 dischi con un coppa pasta da 8 centimetri.
Foderare con la carta forno uno stampo a cupola del diametro di 7.5 centimetri,
inserire il disco più grande di frolla, riempire con un cucchiaio di ripieno,
coprire con il disco di pasta da 8 centimetri, 
precedentemente spennellato con l'albume.
Con i rebbi di una forchetta sigillare bene i bordi
e praticare anche dei fori di sfiato.


Cuocere in forno preriscaldato a 170° per 30-35 minuti
(io forno elettrico con funzione statica).
Lasciar raffreddare nello stampo per qualche minuto, poi sformare su una gratella
e far raffreddare completamente.
Avvolgere ogni nocciola in un pezzetto di marzapane,
dargli una forma un po' appuntita e posizionarla al centro sopra le tortine.
Tagliare il cioccolato a pezzetti, scioglierlo a bagno maria 
e ricoprire completamente le tortine, precedentemente appoggiate
su di una gratella con un vassoio al di sotto per recuperare il cioccolato in eccesso.




E dopo le foto Burlesque un paio di foto per i più romantici



Volete vedere come si presenta all'interno?
Eccolo


L'ingrediente afrodisiaco di questo dolce?
Oltre alla forma che dovrebbe risvegliare i sensi del vostro lui, c'è il cioccolato,
e più precisamente il cioccolato fondente.
Il merito va al cacao e al suo elevato contenuto di bioflavonoidi, anche queste sostanze,
come molti altri afrodisiaci, sono in grado di dilatare le arterie e di favorire la circolazione.


E dopo il dolce vi offro anche il caffè con due biscottini


perché
*di pasta frolla ne avanzerà un po', potete surgelarla, oppure come ho fatto io fare dei biscottini
** avanzerà anche un po' di cioccolato e con questo potete, se li fate, glassare i biscotti.




Lo so che questo post è già abbastanza lungo, ma mi sembra doveroso spendere due parole
su questo dolce che è la mia personale interpretazione delle "Cassatelle di Sant'Agata"
dette anche "Minni o Minnuzzi ri Sant'Àjita" per saperne di più
di questo dolce e dell'incredibile storia di Sant'Agata vi consiglio di andare  leggere qui.


Con questa portata si conclude anche questo MYCS Menù,
che spero sia stato di vostro gradimento, e che vi abbia anche dato
qualche suggerimento per festeggiare domani sera con la vostra metà.
Vi ricordo di restate sintonizzati,
perché il MYCS è un Temporary Restaurant e quindi
quando meno ve lo aspettate....
....noi torneremo :-D

martedì 11 febbraio 2014

Marmellata di Arance di Ribera e Cioccolato di Modica

E anche questa è fatta!
La volevo fare anche l'anno scorso, ma poi le arance me le sono mangiate tutte.


Avrei anche potuto chiamarla la Marmellata Siciliana!

Ingredienti

5 arance di Ribera DOP Biologiche (io come sempre le ho acquistate qui)
300 gr di zucchero semolato
200 gr di zucchero di canna (io Demerara)
1 busta di Fruttapec 2:1
10 gr di Cioccolato di Modica BIO con sale



Preparazione

Lavare le arance, sbucciarle, tagliare le scorze e trattarle come spiegato qui.
Pelare al vivo le arance, raccogliendo tutto il succo.
Pesare sia le scorze (per me 323 gr) e gli spicchi con il succo (per me 743 gr)
In una ciotola, mescolare i due zuccheri con il Fruttapec.
Tritare a coltello il cioccolato.


In una pentola, a bordi alti, versare le scorze, tutta la polpa con il succo e il mix di zuccheri.
Portare a bollore a fiamma medio alta e cuocere per 3-4 minuti.
Versare la marmellata calda, anzi bollente, nei vasetti di vetro, lavati, sterilizzati ed asciugati;
inserire le scaglie di cioccolato in 3 vasetti, chiudere ermeticamente con le capsule
(mentre i vasetti si possono riciclare, le capsule devono essere sempre nuove)
capovolgere e lasciare raffreddare, coperti con un canovaccio, a temperatura ambiente.
Etichettare e riporre in un luogo fresco, asciutto e al riparo dalla luce.


Quattro vasetti di solo arance


Tre vasetti di arance e cioccolato


E questa ciotolina di arance e cioccolato che ho gustato con un paio di fette di pane.



La fortuna ha voluto che io abbia deciso di fare la marmellata il 23 Gennaio
in una favolosa giornata di sole, sole che ormai, purtroppo, qui non si fa più vedere
da parecchi giorni, ma io spero che torni presto e non solo per avere
la luce giusta per le foto eh! :-D