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giovedì 19 maggio 2016

Cucina Lodigiana: Tùrta cui Piri - Torta con le Pere


L'argomento che abbiamo scelto per la nostra uscita di questo mese è

La Frutta


La Tùrta cui Piri è un dolce classico di Lodi,
è facile trovarla in molte panetterie della mia città in ogni stagione
perché basta solo cambiare tipo di pera.
Io ho scelto la varietà Conference che si trova sul mercato
da inizio Novembre fino a fine Giugno, vi consiglio comunque di scegliere
delle pere mature ma con la polpa soda.

La ricetta è tratta dal libro
"La cucina di Lodi- Le ricette della tradizione".
La Torta di Pere si presenta quasi sempre completamente chiusa
e la pasta non deve essere tirata troppo sottile;
con queste quantità io ho usato una teglia a cerniera del diametro di 17 centimetri,
ma è possibile arrivare fino alla misura di 20 centimetri.
Se invece volete una torta più grande la pasta sarà sufficiente
per chiudere la torta con  le classiche liste intrecciate.
Con l'avanzo dell'impasto ho fatto anche una mini torta usando
uno stampo da muffin.

Ingredienti


per la frolla

300 g di farina bianca 00
150 g di zucchero semolato
2 tuorli d'uovo
150 g di burro fuso
1 pizzico di sale
1 cucchiaio di latte (se necessario)

per il ripieno

6 pere ( io di varietà Conference)
3 bicchieri di vino rosso (io Chianti dei colli Senesi)
3 cucchiai da tavola di zucchero semolato (circa 60 g)
2 chiodi di garofano
3 pezzi di cannella
1/4 di baccello di vaniglia

per decorare

zucchero a velo q.b.

Preparazione

Nel vaso della planetaria mescolare la farina con lo zucchero,
aggiungere i due tuorli, un pizzico di sale e il burro fuso freddo, 
il cucchiaio di latte se necessario (dipende dalle dimensione delle uova)
amalgamare il tutto con la frusta piatta.
Lavorare brevemente l'impasto per formare un panetto,
avvolgerlo nella carta forno o nella pellicola alimentare e
far riposare in frigorifero per almeno un'ora.


Nel frattempo preparare il ripieno.
Sbucciare e tagliare le pere a fette non troppo sottili.
Versare in una pentola il vino, le fette di pere, lo zucchero,
i chiodi di garofano, la cannella, la vaniglia e portare a bollore.
Cuocere per circa 20 minuti e comunque fino a quando le pere
risulteranno morbide, ma non sfatte.
Scolare le pere e lasciarle intiepidire.




Togliere l'impasto dal frigo e stendere la frolla all'altezza
di circa mezzo centimetro.
Foderare con la pasta una teglia imburrata e infarinata o, come ho fatto  io,
ricoperta con carta forno; riempire con le bere ben sgocciolate;
ricoprire con un altro strato di pasta.
Sigillare bene il bordo con i rebbi di una forchetta e, con la stessa,
praticare dei buchi sulla superficie.



Riporre la teglia in frigorifero per almeno un'ora.
Cuocere in forno statico preriscaldato a 170-180° per 50-60 minuti.
Lasciar riposare in forno spento per altri 15 minuti.
Togliere la Torta di Pere dalla teglia quando è completamente fredda,
cospargere con zucchero a velo
e consumare preferibilmente il giorno dopo.





Ed ora come sempre andiamo a curiosare nelle cucine
delle mie compagne di viaggio per vedere cosa hanno preparato e con quale frutta

Stefania - Friuli Venezia Giulia: Marmellata di fragole                                                                        
Paola - Campania: Torta di mele Annurche
Nadina - Basilicata: Insalata di arance alla materana
Alessandra - Puglia: Le Pastatelle
Giovanna - Calabria: Giovanna è convalescente e io vi ripropongo la sua Mostarda di uva fragola
Rita - Sardegna: Confettura di fragole e altre chiacchiere 
Patrizia - Sicilia: 

Vi ricordo che potete vedere tutte le mie ricette Lodigiane e Lombarde 
cliccando su questa pagina.





Come sempre Vi aspettiamo anche sulla nostra pagina Facebook 
dove oltre alle nostre ricette potete trovare informazioni su sagre ed eventi
delle nostre regioni.

:-D

sabato 19 marzo 2016

Cucina Lombarda: Resta Pasquale di Como

Oggi, prima di proporvi la mia ricetta per la rubrica Cucina e territorio di casa nostra
voglio fare gli auguri a tutti i Giuseppe e a tutte le Giuseppina che passeranno di qui,
e naturalmente a tutti i Papà compreso il mio.

Essendo ormai prossima la Santa Pasqua il tema di questo mese è

Pasqua, ricette della tradizione

Come ho detto più volte, il dolce tradizionale Lodigiano per Pasqua
è l'agnellino di pasta sfoglia che ho già proposto e che potete vedere qui.
Un altro dolce tipico Lombardo è sicuramente la colomba, ma dato che
di colombe se ne trovano moltissime sul web, la mia scelta è caduta su di un 
dolce antico e poco noto

La Resta di Como



Questo dolce della tradizione comasca viene preparato per la celebrazione
della Domenica delle Palme.
La Resta è legata a due gesti simbolici,
l'inserimento prima della cottura di un ramoscello d'ulivo nell'impasto e
l'incisione a spiga, lisca o resca (dalla quale prende il nome)
entrambi associati nelle culture tradizionali alla rinascita primaverile.



Ingredienti

15 g di lievito di birra (io 30 g di lievito madre secco attivo con germe di grano)
300 g di farina 00 di frumento più altra per la spianatoia 
100 g di zucchero semolato
150 g di burro
1 cucchiaino di miele (io miele di arancio)
3 uova
la scorza di un limone biologico
100 g di uvetta sultanina
100 g di canditi (arancia, cedro e ciliegie)
1 pizzico di sale
1 rametto di ulivo


Preparazione
Prima lievitazione

In una ciotola sciogliere il lievito in poca acqua tiepida (circa 40 g),
unire 75 g di farina setacciata, mescolare bene, fare un panetto
e lasciar lievitare un'ora (io per due ore) coperto con un panno umido
o con pellicola trasparente alimentare.

Seconda lievitazione

In una ciotola grande (io nel vaso della planetaria) versare il lievitino ed unire,
nel seguente ordine, i restanti 225 g di farina, lo zucchero, il miele,
il burro sciolto a bagno maria, le uova una per volta aggiungendo la successiva
solo quando l'impasto ha ben assorbito quella precedente,
il pizzico di sale e la scorza grattugiata del limone. 
Se serve unire ancora un po' di farina (io 40 g circa).
far lievitare sempre coperto per un'ora (io 2 ore).

Lavare molto bene l'uvetta e poi lasciarla in ammollo in acqua fredda.

Terza lievitazione

Sulla spianatoia ben infarinata versare l'impasto, aggiungere l'uvetta strizzata ed i canditi.
Con l'aiuto di un tarocco formare un filone allungato.
Inserire per il lungo un ramoscello d'ulivo.
Lasciar lievitare ancora per un'ora (io per due ore e mezza).
Spolverizzare di farina e, con una lametta o un coltello ben affilato.
praticare dei tagli a forma di resca.




Cuocere in forno statico preriscaldato a 180° per 45-60 minuti.
Io ho cotto nel forno elettrico riscaldato sopra e sotto per 45 minuti a metà altezza,
 e per altri 15 minuti abbassando la teglia al penultimo livello.



La nostra famiglia si è allargata do quindi il benvenuto a
Rita del blog Pane e Gianduia che già dal mese scorso pubblica con noi per la regione Sardegna, 
a Sonia del blog Status Mamma che partecipa per la regione Liguria e
a Katia del blog Giorno dopo giorno per la regione Marche
buon lavoro ragazze!

Ecco le nostre ricette tradizionali per Pasqua

Stefania - Friuli Venezia Giulia: Stefania è impegnata con il trasloco ma io vi consiglio la sua 
                                                    Pasqua Triestina
Artù - Piemonte: Miki è ancora in pausa ma io vi consiglio il suo Salame del Papa
Sonia - Liguria: Canestrelli pasquali liguri
Ilenia - Toscana: Capretto al forno
Katia - Marche: Crescia di Pasqua (salata) 
Silvia - Lazio:  Silvia è in partenza la ritroveremo il mese prossimo



Come sempre Vi aspettiamo anche sulla nostra pagina Facebook 
dove oltre alle nostre ricette potete trovare informazioni su sagre ed eventi
delle nostre regioni.

Nei prossimi giorni io sarò impegnata ad organizzare il menù di Pasqua 
per la mia Tribù, arrivano anche Maddalena Bart e Pietro da Amsterdam
quindi approfitto per fare gli auguri di una Serena Pasqua a tutti quelli che passeranno di qui


:-D

sabato 19 dicembre 2015

Cucina Lodigiana: Pucia Dulsa - Crema di Mascarpone

Tra pochi giorni è Natale per la nostra rubrica
Cucina e territorio di casa nostra
abbiamo deciso di proporvi

Le Ricette di Natale della Nonna

Ho pensato molto a cosa proporvi e poi mi sono detta
"Cosa c'è di più natalizio e lombardo del Panettone?"
Ma devo confessarvi una cosa, la mia nonna il panettone non l'ha mai fatto,
e io di solito lo compero nella mia pasticceria preferita,
perché è talmente buono che non so rinunciarvi!
Ma c'è un'altra preparazione Lombarda, anzi oserei dire Lodigiana
che non può mancare sulla tavola di Natale, e che va servita proprio con il Panettone

La Pucia Dulsa


Prima di darvi la ricetta, che credo, anzi son sicura conosciate già tutti,
voglio spendere due parole sul Mascarpone.
Il Mascarpone o Mascherpone è un formaggio atipico,
in quanto ottenuto dalla lavorazione della panna,
e non del latte, con acido citrico o acetico.
Ci sono più ipotesi sull'origine del suo nome.
Il grande giornalista e buongustaio Gianni Brera sosteneva derivasse dal nome
della Cascina Mascherpa quel che è certo è che nel dialetto lombardo "mascherpa"
è il termine usato per la ricotta o per la crema di latte.
Come ho detto spesso sul mio blog, il Mascarpone artigianale (quello vero!) 
poco ha a che vedere con quello industriale e,
mentre il primo (purtroppo) si può trovare solo nella stagione fredda,
il secondo è disponibile tutto l'anno.
Il Mascarpone è un prodotto agroalimentare tradizionale italiano (P.A.T.)
la zona di produzione è la Pianura Padana e in particolare la provincia di Lodi.

Il termine "Pucia" in dialetto lodigiano indica qualsiasi intingolo
dove sia possibile fare scarpetta,
intingere o per dirla in lodigiano "puciare".

Ogni famiglia ha la sua ricetta di questa crema, eccovi la mia


Ingredienti

500 g di Mascarpone artigianale
4 tuorli d'uovo freschissimi
6-8 cucchiai di zucchero semolato
1 bicchierino di liquore (cognac, rum o amaretto)

Preparazione


Sbattere i tuorli con lo zucchero (nella planetaria con la frusta a filo o con le fruste elettriche)
fino a quando il composto risulterà chiaro e spumoso e comincerà a scrivere.
Unire il Mascarpone e continuare a sbattere, quando sarà ben amalgamato aggiungere il liquore.
Conservare in frigorifero e consumare al massimo entro due giorni.


Al posto del Panettone con questa Pucia si può servire la Tortionata (la mia la trovate qui), il Pandoro, la Veneziana, i biscotti o qualsiasi altro dolce che si possa "puciare"!


Come dicevo questa è la mia versione, ma se volete una crema più "leggera" (si fa per dire) prima del Mascarpone potete unire gli albumi montati a neve, il liquore può essere sostituito anche con mezza tazzina di caffè ristretto, ma se ci sono bimbi si può omettere, e gustare la crema al naturale.


Ed ora andiamo a scoprire le ricette delle Nonne delle mie compagne di viaggio

Stefania - Friuli Venezia Giulia: Stefy è un po' presa e forse pubblicherà tra qualche giorno
                                                    io intanto vi ricordo la sua Sufrìt      
Artù - Piemonte: Miki è ancora in pausa ma i vi ripropongo la sua Panata di Natale                 
Ilenia - Toscana: Brutti Boni pratesi o Mandorlati di San Clemente
Silvia - Lazio: Nociata

Vi ricordo che potete vedere tutte le mie ricette Lodigiane e Lombarde 


Auguro a tutti quelli che passano di qui
un Sereno Natale ed un Felice Anno Nuovo
:-D

lunedì 2 novembre 2015

Meini- Ricetta tipica Lodigiana

I Meini sono dei biscotti tipici Lodigiani del mese di Novembre,
infatti vengono chiamati anche " Mein dei morti".


Un biscotto semplice preparato con pochi ingredienti,
li ho sempre mangiati ma non avevo mai provato a farli.
Di ricette se ne trovano parecchie che differiscono di poco,
io ho seguito la ricetta super collaudata della mia amica Daniela
che è un ottima cuoca e pasticcera, ecco come ho fatto

Ingredienti

300 g di farina di mais fioretto
150 g di farina bianca 00
3 uova intere medie 
200 g di burro morbido
200 g di zucchero semolato
1 bustina di lievito per dolci

zucchero a velo q.b. per lo spolvero

Preparazione

Setacciare le due farine e il lievito in una ciotola
(io ho usato la planetaria, ma si possono impastare anche a mano)
unire lo zucchero, il burro morbido (oppure fuso e poi fatto raffreddare),
le uova e mescolare fino ad ottenere 
un impasto che assomiglia ad una frolla morbida.



A questo punto avete due scelte 
1) formare un panetto e metterlo a raffreddare in frigorifero per almeno un'ora e
poi formare le palline che vanno poi schiacciate e disposte distanziate su di
una teglia ricoperta di carta forno;
2) formare direttamente le palline, schiacciarle, metterle su dei vassoi ricoperti
di carta forno e riporli in frigorifero per un'ora.



Nel secondo caso trasferire poi i Meini con la carta forno
sulla teglia e, in entrambi i casi, infornare a 170-180° per 10-15 minuti,
fino a quando cominceranno a dorare e a scurirsi leggermente sui bordi.
Come sempre i gradi e i tempi dipendono dal forno, anche il profumo
vi aiuterà a capire che i biscotti sono pronti.
(Io forno elettrico in funzione statica a 175° per 15 minuti).
Fare intiepidire su di una gratella e cospargere con zucchero a velo.


Con questa dose ho ottenuto circa 30 Meini, e ho fatto 3 infornate.
Consiglio di formare palline dello stesso peso, le mie erano di circa 30 g l'una,
così cuoceranno in modo uniforme.

I Meini sono buoni da mangiati da soli,
magari per accompagnare un te, ma solo favolosi intinti,
o come si dice in dialetto lodigiano, "pucciati" nella panna fresca!


:-D

domenica 19 luglio 2015

Cucina Lodigiana: Strachìn Gelàd - Stracchino Gelato

Per il mese di Luglio
vi propone

I piatti regionali per l'Estate

Per la Lombardia vi propongo un semifreddo tipico
di Lodi, la mia città.


Un dolce facile e veloce con solo quattro ingredienti, che nella forma
richiama lo Stracchino famoso formaggio lombardo a pasta molle.
Il suo nome deriva dalla parola dialettale "stràch" che significa stanco,
in quanto era preparato con il latte delle mucche stanche per
la transumanza a valle, dopo l'alpeggio estivo.

Ingredienti


Preparazione

In una padella antiaderente tostare le mandorle, farle raffreddare e 
tritarle finemente con un cutter e 20 g di zucchero tolto dal totale,
oppure, come ho fatto io, con un coltello.
Tritare con il coltello anche il cioccolato e, visto il caldo di questi giorni,
metterlo in una ciotola e riporlo in freezer per una decina di minuti.
Montare la panna (ben fredda) aggiungendo poco alla volta lo zucchero.
Amalgamare alla panna con una spatola, mescolando dal basso verso l'alto, 
per non smontarla, la granella di mandorle e il cioccolato a pezzetti.
Rivestire uno stampo rettangolare con la pellicola alimentare, versarvi il composto
e far riposare in freezer per almeno 3 ore, meglio per tutta una notte.


Togliere lo "Strachìn" dal freezer 10 minuti prima di servirlo.


Se siete molto golosi potete servire le fette di "Strachìn Gelàd" 
ricoperte con una crema inglese al cacao o con del coccolato fuso.



Nella ricetta originale, tratta dal libricino 
La cucina di Lodi - Le ricette della tradizione
le mandorle una volta tritate vengono ripassate in padella con 20 g di burro;
per alleggerire (si fa per dire) il dolce io ho preferito saltare questo passaggio,
ho anche diminuito la dose di zucchero che era di 120 grammi.




Ed ora venite con me e, come sempre, andiamo a curiosare nelle cucine
delle mie compagne di viaggio

Stefania - Friuli Venezia Giulia:                      
Artù - Piemonte:  
Ilenia - Toscana: 
Silvia - Lazio: 
Paola - Campania: 
Nadina - Basilicata:
Alessandra - Puglia: Acqua sale
Giovanna - Calabria: 
Patrizia - Sicilia: 





Vi ricordo che potete vedere tutte le mie ricette Lodigiane e Lombarde 
cliccando su questa pagina.

La nostra rubrica va in vacanza,
ci rivediamo a Settembre.
Buona Estate a tutti
:-D

mercoledì 17 giugno 2015

Crostata 1 per Francesco


Caro Francesco eccoci a festeggiare il tuo primo compleanno.
Da quando la tua  Mamma ci ha annunciato che saresti arrivato,
 la tua "zia" Stefy ed io,
(passa anche da lei mi raccomando perché so troverai una bella sorpresa)
abbiamo atteso con trepidazione il tuo arrivo, ed eravamo così felici che,
appena ci è stato possibile, siamo venute a trovarti quando non avevi nemmeno
compiuto un mese, qui ci puoi vedere quasi tutti (qualcuno doveva fare la foto)
passeggiare a Garbagna quel giorno.



Ho pensato per un po' di giorni a che torta preparati, e alla fine anche per te ho fatto
una crostata di frutta a forma di 1 come quella che avevo preparato per Max.
Ora ti spiego come ho fatto

Ingredienti

350 g di pasta frolla
2 cucchiai di marmellata (io la mia di pesche e amaretti che trovi qui)
1 pesca
1 banana
1 pezzetto di melone
4 ciliegie (io del mio albero "Uccio")
5 more di gelso (io del mio nuovo alberello "Gelsy")
un po' di gelatina per lucidare

Preparazione

Prepariamo la torta
come ho spiegato qui.
Quando la torta è ben fredda la mettiamo su un vassoio e prepariamo la frutta.
Tagliamo la banana a rondelle, le rifiliamo con uno stampino per biscotti e le strofiniamo con mezzo limone per non farle diventare nere.
Sbucciamo e tagliamo la pesca a fettine e, sempre con lo stampino dei biscotti,
facciamo  delle rondelle.
Con un cucchiaio svuotiamo mezzo melone, lo dividiamo a metà, poi prendiamo un quarto,
togliamo la scorza e lo tagliamo a fettine dalle quali poi ricaviamo dei triangolini.
Laviamo le more e le ciliegie ne dividiamo 3 a metà e togliamo il nocciolo.
Distribuiamo la frutta sulla torta, poi la spennelliamo con gelatina,
ed ecco pronta la tua torta!



Spero di aver scelto la frutta giusta e che sia tutta di tuo gradimento.





Spero di rivederti presto
e di passare ancora una bella giornata tutti insieme.
Un bacione e ancora tanti


:-D